A Mattinata Francesco Granatiero esegue La chiéve de l’ùrte

Aprile 2011

Il 28 aprile 2011, presso il Museo Civico di Mattinata, il prof. Pietro Saggese, in un incontro organizzato dal Comune, rivolgerà al poeta Francesco Granatiero alcune domande sulla poesia del suo nuovo libro, La chiéve de l’úrte (Interlinea, Novara, 2011).

L’incontro, animato da opportuni stacchetti musicali, si avvarrà della “esecuzione” di «sonettini uno più bello dell’altro» (Mario Marti), ossia di sonetti di settenari in dialetto garganico (dialetto di Monte-Mattinata in cui confluiscono parole di centri come Peschici e Manfredonia, Vieste e Carpino, Vico e San Marco in Lamis), sonetti che ripetono in poesia la struttura dei muretti a secco che uniscono Mattinata a Monte Sant’Angelo e che dicono assai più di un profondo legame alla terra, sonetti di un’opera che nella sua complessità consiste – come evidenzia Giovanni Tesio nella nota critica che accompagna il libro – in una «serie di corrispondenze e di ritorni (cose luoghi persone) che avvincono l’intera “visione del mondo” alla scansione di un ritmo, alla magia di un destino. Poesia per eccellenza lirica, canto d’amore e di desiderio, che non ha più nessuna remota parentela – manco a dirlo – con gli archiviati lamenti meridionalistici, ma che è invece animato da un’autentica e autonoma forza di traduzione, di proiezione simbolica.»

Si parlerà della chiave dell’orto, ossia degli indizi, per partecipare l’arcano di una poesia che si interroga su ciò che sta dietro il mondo in cui viviamo. Il Poeta ci porterà sul cammino di un dialetto arcaico e profondo, di una ricerca, oltre che linguistica, poetico-filosofica, per una risposta che solo noi dobbiamo darci, perché non tocca ai morti, ma a noi trovare la chiave dell’orto. (Red. www.mattinata.it)

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