Aulive straníre. Il poema con disegni di Francesco Granatiero

copertina-27Gennaio 2014

Sul Semestrale di letteratura e altre scritture Incroci, diretto da Lino Angiuli, Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari per Mario Adda Editore (n. 28, luglio-dicembre 2013), il poema con disegni di Francesco Granatiero Aulive straníre.

Come si legge nella breve introduzione ai versi, «nella lingua della madre terra e dei padri faticatori (parlata di Matinata in provincia di Foggia), Granatiero compie un atto votivo – non il primo su queste pagine – nei confr onti della creatura che, soprattutto per la gens mediterranea, rappresenta un emblema identitario persistente e resistente, un simbolo di civiltà, che si sarebbe potuto trasformare in strumento di sviluppo economico se si fosse preferito puntare sul suo albero vitale rispetto a mortifere ciminiere. Lo fa con passione viscerale, profondità antropologica e competenza glottologica: qualità che, da tempo, fanno di questo medico garganico trapiantato a Torino un cantore capace di intensa poesia. Che si tratti di poesia “in dialetto”, “dialettale” o “neodialettale” rimane, pertanto, un fatto nominalistico e catalogatorio. È in ogni caso un atto d’amore antropologico, rinforzato e confermato dai disegni dello stesso autore».

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